Settembre è il mese della ripartenza. Si riparte con il lavoro, la scuola, gli impegni e si riparte anche con i buoni propositi. Perchè ci si sente in un turbine di evoluzione e a questo turbine bisogna rispondere.
Sentirsi in dovere di iniziare, perchè questo mese è il ritorno alla routine carico di emozioni lasciate ad agosto e di timori e desideri per la riuscita di ogni obiettivo sul calendario.

Non è caricandosi di ansie e privazioni che si otterranno i risultati. Che poi, risultati sono assolutamente personali. Imparare ad osservarsi, a guardare con gentilezza le nostre azioni, senza il giudizio di occhi colpevolizzanti.
"Valorizzarsi"

Darsi piccoli obiettivi. Non perchè siano ‘facili’ ma semplici, nel senso intrinseco di non complesso. Ci vuole un mattoncino alla volta per costruire una casa.
Prendersi il giusto tempo.
Motivazione: è la spinta, è la scintilla. Ma quanto dura questa scintilla? si puó veramente vivere in accelerazione? Quando si decide cambiare qualcosa, l’inizio è uno sprint, mantenere una velocità costante è molto più difficile. Il resto è vita, abitudine, esperienza.
Crearsi la “propria ABITUDINE”: non è uguale per tutti, non potrebbe esistere. Omologarsi alle routine altrui può condurre all’esasperazione di rientrare nella casellina e conseguentemente sentirsi stremati ed afflitti.
Costruire delle abitudini (anche alimentari) è cucirsi addosso ciò che si è in grado di sostenere senza sentirsi addosso la fatica.
Movimento: molto spesso viene concepita come un’imposizione.
‘Devi fare movimento perchè fa bene alla salute.'
Quante volte lo abbiamo sentito?

Il punto è riuscire a trasformare il movimento in qualcosa che permetta di stare bene, nel senso di salute, benessere psico-fisico e che possa rientrare nella propria abitudine.
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